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Data da cui si fa iniziare l’attività poetica di Vincenzo De Meis è generalmente il 1928, anno di pubblicazione di Vallescure che è la raccolta di poesie che lo ha reso famoso.

Tale raccolta prende a sua volta il nome dalla sua poesia più conosciuta, “Vallescure” appunto, antico nome che veniva dato al paesino di Rocca Pia.

Da quella data in poi De Meis scriverà sempre, incessantemente, per tutta la sua vita; l’anno in cui smette è in pratica quello della morte. E fino ad età avanzata continuò a produrre lavori molto interessanti e originali, basti pensare che la traduzione in dialetto dell’Aminta fu da  lui eseguita nell’età che va dai 68 ai 75 anni (poi la copiò alla età di 80 anni). In verità il De Meis scriveva già da molto tempo prima del 1928.

Già nel 1915 (a 23 anni) aveva pubblicato un poemetto drammatico dal titolo “La sorella del ferito” e nel 1916 una raccolta di versi in lingua dal titolo “Lotte e visioni”.

Il 1934 è la data di pubblicazione del saggio su Ovidio, che Francesco Amoroso definisce, nella sua prefazione a “Vallescure”: “importantissimo”: l’opera fu subito esaurita.

Sempre riguardo ad Ovidio, in occasione del suo bimillenario, nel 1961 il De Meis pubblica Amores traduzione in lingua di alcune elegie del poeta latino; queste a loro volta facevano parte di un’opera più vasta, una raccolta di prose e rime dal titolo Ovidius che però è rimasta allo stato manoscritto.

Nel 1961 è pubblicato anche il Cantico dei Cantici di Salomone in  traduzione in versi, prima in italiano e poi con testo a fronte, anche in dialetto abruzzese.

Sempre per le opere edite c’è da ricordare, all’interno dell’opuscoletto “La Madonna che corre in piazza a Sulmona” (1961), scritto in occasione della rappresentazione che si tiene ogni anno nella città, la presenza della traduzione parziale di Aegon, poema in latino del professore Raffaele Elisei; anche qui la traduzione è eseguita sia in italiano che in dialetto.

Purtroppo le opere del De Meis pubblicate, si fermano all’incirca qui, una minima parte se si pensa a tutto ciò che egli ha scritto nella sua vita.


Fonte: L’AMINTA DI T. TASSO  NEL DALETTO DI ROCCA PIA DI V. DE MEIS, D. D’Alimonte, Pescara Tracce, 2008.